la struttura
La struttura del Forte è un tipico esempio di “fortificazione permanente”, tipologia costruttiva frutto degli studi del generale del Genio militare Enrico Rocchi.
Per la sua costruzione furono impiegati grossi blocchi di pietra ricoperti da uno spesso strato di cemento ed grandi quantità di ghiaia e sabbia estratte dalla vicina val Cadolena e dal greto dell’Adda; la calce di buona qualità venne ricavata dalla dolomia bormina e il ferro dagli storici forni di Premadio. Per trasportare in quota il materiale edilizio venne costruita l’attuale strada che conduce ad Oga, in sostituzione della precedente mulattiera.
Attraverso il massiccio portone si accede al corpo d’ingresso occupato dai locali di guardia, dalla cucina, dalla dispensa e dalle latrine; qui si trovano anche i locali di carica e l’ingresso alla polveriera sotterranea.
Un lungo cortile interno separa questi locali dal corpo principale del Forte dove, a pian terreno, trovano spazio l’armeria, i magazzini dei proietti, le camerate dei soldati e degli ufficiali, l’infermeria, il locale batterie e il locale che ospita il generatore di corrente. Da qui si accede anche alle due torrette difensive a scomparsa.
Il primo piano è percorso dall’ampio corridoio di batteria dal quale si sale ai pozzi per cannoni coperti dalle cupole corazzate. Le altre stanze del piano erano destinate alle riservette e alla sala comando dalla quale le comunicazioni avvenivano tramite interfono.
Nell’interrato si trovano la polveriera e il locale caldaia.
Dal cortile interno, attraverso un percorso che permette di osservare il fossato e i reticolati che circondano il Forte, si sale al terrazzo di copertura della struttura con le quattro cupole corazzate. Osservando il magnifico panorama si comprende come la posizione del Forte fosse strategica per la difesa del territorio.