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La riserva naturale del Paluaccio

La riserva naturale del Paluaccio

Chi sale al Forte non può non fermarsi alla riserva naturale del Paluaccio di Oga, il cui percorso comincia proprio all’imbocco del sentiero che conduce alla postazione difensiva.
E’ un ambiente di torbiera di particolare interesse naturalistico e soprattutto botanico. Le torbiere sono infatti ambienti ormai quasi completamente scomparsi in Italia sia per le continue opere di bonifica e di scavo, sia per motivi climatici. Suolo e clima sono fattori determinanti per lo sviluppo della tipica vegetazione che crea e tiene in vita una torbiera.
Nata nel 1983, la riserva naturale del Paluaccio si estende per oltre 30 ettari e conserva e protegge diversi ambienti di notevole interesse naturalistico (torbiera bassa e intermedia, prati torbosi, praterie a nardo, aree boschive) e di specie tipiche delle fasi fredde postglaciali, estremamente rare a sud delle Alpi, ad esempio la Drosera rotundifolia, una pianta carnivora il cui insediamento è stato favorito dalla scarsa disponibilità di nutrienti del suolo.
L’aspetto più facilmente osservabile tipico della torbiera sono però le cupole disegnate dai dossi di sfagno, un muschio in continuo accrescimento.
Scientificamente rilevante è anche la funzione di “archivio naturale” svolto dalla riserva. Gli oltre nove metri di torba hanno infatti consentito di conoscere meglio la storia del Paluaccio e di comprendere alcuni aspetti dell’ambiente circostante: l’origine della torbiera (circa 13.000 anni fa) testimonia la sicura presenza del bosco nell’area limitrofa e ha permesso quindi di anteporre a tale periodo la scomparsa dei ghiacciai quaternari dalla conca del Bormiese.